Bim Gsp, al via i lavori di restyling del serbatoio di Col Coltron.

L’impianto alimenterà in diretta le vasche di accumulo di Piaia, Fiammoi-Safforze e Vena d’Oro.

Belluno, 18 novembre 2021 – Un nuovo e importante tassello si aggiungerà, entro la fine dell’anno, alla corposa e pluriennale opera messa in atto da Bim Gsp per interconnettere gli acquedotti di Ponte nelle Alpi e Belluno. Sono partiti di recente i lavori di miglioramento e messa a norma del serbatoio acquedottistico di Col Coltron, a Ponte nelle Alpi.

L’impianto, situato in zona Nuova Erto, alle pendici del Monte Serva, in questi e nei prossimi giorni sarà oggetto di rilevanti lavorazioni: verranno posate nuove tubazioni interne, in sostituzione delle esistenti, con maggior diametro, sdoppiato il tracciato della linea di carico dell’acqua, impermeabilizzate le due vasche di accumulo, installati tre debatterizzatori a raggi ultravioletti, uno per ciascuna linea di distribuzione in uscita, posate nuove carpenterie metalliche, in aggiunta alle esistenti, per la messa a norma degli accessi in sicurezza ai comparti interni. Verrà, inoltre, progettata a breve anche una nuova tratta di rete di distribuzione, che permetterà di alimentare l’abitato di Nuova Erto.

I lavori, progettati dal personale tecnico-ingegneristico di Bim Gsp ed affidati alle imprese FAID di Portogruaro (VE) e Tecnonord di Borgo Valbelluna, ammontano complessivamente a 300mila euro. Una volta ultimati (entro fine anno), consentiranno la messa a regime di uno dei più grandi serbatoi idrici della provincia: assicurerà, infatti, un accumulo di 1.670 metri cubi d’acqua e alimenterà in via diretta le reti di distribuzione di Piaia a Ponte nelle Alpi e di Fiammoi e Safforze a Belluno. Non solo, in prospettiva approvvigionerà anche Nuova Erto, Sagrogna e Levego.

“Questo lavoro – spiega Attilio Sommavilla, presidente di Bim Gsp – rientra in un progetto molto ampio e articolato, avviato già da anni e strutturato in più interventi, volto a migliorare, tramite l’interconnessione dei sistemi acquedottistici, l’approvvigionamento idrico di due comuni densamente popolati, Ponte nelle Alpi e Belluno. Un puzzle complesso, che ha visto la sistemazione dell’opera di presa Rio dei Frari, eseguita nel 2019, la costruzione del serbatoio a Piaia e la posa della rete di collegamento con il serbatoio di Coltron, completate nel 2020, la realizzazione della tratta di raccordo tra i serbatoi di Coltron e Fiammoi-Safforze, conclusa nel 2020, e l’ammodernamento dell’impianto di Coltron, in corso di esecuzione. A seguire, nel 2022, vi sarà la costruzione della tratta che collegherà i serbatoi di Piaia e Vena d’Oro, per servire la zona di Levego e Sagrogna: l’intervento, già progettato e presto al vaglio degli enti competenti per l’acquisizione dei pareri, verrà presumibilmente cantierato nel 2022. Opere strategiche – prosegue Sommavilla - che permettono una gestione attiva delle reti e che sommate sfiorano i 4,5 milioni di euro, con elevati benefici per l’utenza e per l’ambiente: maggiore apporto idrico in rete, minore carico di prelievo per le altre fonti di approvvigionamento locale, migliore gestione dei fabbisogni complessivi soprattutto in caso di emergenze, picchi di consumo o carenza idrica legata a siccità. Una progettualità lungimirante quindi, che mira a rafforzare, con gradualità, le principali dorsali acquedottistiche, per potenziare l’intero sistema provinciale, contrastare gli effetti dei cambiamenti climatici, sempre più evidenti, intensi e frequenti, aumentare la resilienza delle infrastrutture e dei territori, ridurre al minimo i possibili disagi ai cittadini. Interventi assolutamente rilevanti, quindi, che rientrano nel Piano degli Investimenti da 215 milioni di euro approvato a fine 2020 dai Sindaci dell’ente d’ambito, piano che per l’acquedotto conta un pacchetto lavori da 34,4 milioni di euro da realizzare entro il 2033. Cantieri che oltre a migliorare la qualità del servizio erogato e a preservare l’ambiente e le sue risorse, contribuiranno a sostenere l’economia, l’occupazione e l’indotto” conclude Sommavilla.

“Investire nel patrimonio idrico infrastrutturale – commenta Paolo Vendramini, sindaco di Ponte nelle Alpi - è un dovere collettivo, perché assicura benefici nel presente e nel futuro. Nostro compito, infatti, di amministratori pubblici e di cittadini responsabili, è garantire un buon servizio ai cittadini e consegnare a chi verrà dopo di noi impianti efficienti e in buono stato. Ringrazio, quindi, Bim Gsp per le opere realizzate, che ci hanno permesso di migliorare l’approvvigionamento idrico del territorio, di mettere al sicuro la distribuzione dell’acqua in rete in caso di emergenze o siccità, ma anche di valutare al meglio e con prospettiva più ampia le prossime azioni da attuare per ottimizzare il funzionamento complessivo della rete acquedottistica pontalpina”.

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