Approvato il Piano industriale 2018/2020 e il preconsuntivo 2017.

Realizzati investimenti per 9 milioni di euro.

Belluno, 20 dicembre 2017 – Si è tenuta oggi alle 16 al Centro Congressi di Belluno l’assemblea dei soci di Bim Gsp. Approvati all'unanimità dei presenti il bilancio preconsuntivo 2017 e l'aggiornamento del Piano industriale 2018/2020. Queste, in sintesi, le principali performance illustrate ai Sindaci dall’Amministratore unico della società, Giuseppe Vignato: cassa lorda generata di 14 milioni di euro, nuovi investimenti per 9 milioni di euro, debiti ridotti di altri 5 milioni e scesi a quota 40 (dagli 89 milioni del 2011). 

Cassa generata e patrimonio

Tra maggiori entrate e spese correnti contenute, la nuova cassa lorda generata nel 2017 è stata di 14 milioni di euro, utilizzati per finanziare i 9 milioni di nuovi investimenti e per ridurre vecchi debiti per 5 milioni (2 di mutui bancari e 3 verso i Comuni). Il debito totale oggi è a 40 milioni (- 49 milioni dal 2011); salito, nel contempo, il patrimonio netto, che ha raggiunto i 31 milioni di euro (+18 milioni dall’inizio della gestione-Vignato). “In poco più di quattro anni - commenta Vignato - abbiamo realizzato 28 milioni di investimenti, estinto il debito di 20 milioni verso i Comuni e quasi triplicato il valore delle loro azioni”.

Investimenti record

Nel 2017 sono stati realizzati investimenti per 9 milioni di euro: un vero e proprio record, che ha portato a 45 euro (dai 22 euro del 2014) il valore pro-capite degli investimenti. Una vera e propria priorità per Bim Gsp, che destina il 36% (70% con le manutenzioni) della tariffa pagata dagli utenti alla realizzazione di nuove opere a beneficio del sistema idrico provinciale. Oltre un centinaio gli interventi ultimati nell’anno, e tra i principali vi sono il completamento dei depuratori di Calalzo, Feltre, Sappada e Trichiana, l’avvio di quelli di Falcade e Longarone, i nuovi acquedotti di Sovramonte, Domegge, Calalzo, Danta, Santo Stefano e San Pietro di Cadore, il miglioramento di tratti fognari a Belluno, Puos d’Alpago, Livinallongo e Pozzale di Cadore. “Con 9 milioni di opere realizzate – spiega Vignato – il totale degli investimenti ha raggiunto, dal 2013, i 28 milioni di euro. E’ la conferma che stiamo rispondendo positivamente alle procedure di infrazione sollevate dalla UE, che stiamo recuperando il gap infrastrutturale a beneficio del sistema idrico provinciale, che siamo perfettamente in linea con le disposizioni dell’Authority che invita i gestori a spendere gli introiti tariffari più in investimenti e meno in spese correnti”.

Consumi d’acqua e fatturato

Le letture dei contatori effettuate nel corso del 2017 sulla quasi totalità degli utenti hanno confermato una sostanziale stabilità dei consumi d’acqua, stabili a 13,8 milioni di metri annui per il terzo anno consecutivo. “Nello scorso inverno abbiamo registrato un calo dei consumi a causa della siccità – spiega Vignato - ma è stato compensato dai maggiori consumi estivi generati dal picco di presenze dei turisti nelle strutture ricettive e dei non residente nelle seconde case”. I ricavi complessivi hanno superato i 30 milioni di euro, di cui 27 milioni di competenza del 2017 e 3 milioni addebitati in bolletta a titolo di addizionale per il recupero degli aumenti tariffari delle annualità 2004-2011.

Risparmi e innovazioni di processo

Nel 2017 le spese gestionali sono rimaste pressoché stabili rispetto al 2016 ma contenute di 400 mila euro rispetto al bilancio previsionale: significativi i risparmi conseguiti nelle spese di gestione e manutenzione delle reti e degli impianti per effetto dei ribassi di gara, rilevante il minor consumo di energia elettrica per gli efficientamenti attivati nelle reti e nei depuratori, utile anche la continua riduzione, allo stretto necessario, delle spese amministrative. Diminuiti anche la svalutazione dei crediti per il buon andamento degli incassi e gli oneri finanziari per il minor indebitamento con le banche. “I risparmi nelle spese operative saranno obiettivo anche nel 2018 – spiega Vignato – se da un lato proseguiremo nella direzione della massima efficienza gestionale ed economica, non mancherà anche l’innovazione dei processi gestionali interni. Attiveremo, infatti, diversi progetti rientranti nei piani governativi di Ricerca/Sviluppo e Industria 4.0: tra questi vi è la digitalizzazione della gestione idraulica, l’upgrade del telecontrollo, la maggior automazione dei depuratori, la telelettura dei contatori, l’integrazione su Geoweb delle procedure gestionali”.

Piano Industriale 2018-2020 all’insegna di sviluppo e tecnologie innovative.

Il Piano Industriale 2018-2020 prevede per i prossimi tre anni fatturati stabili a 30 milioni di euro annui (a tariffe invariate), costi operativi decrescenti su obiettivi di maggiore efficienza gestionale, e nuova cassa generata nel triennio per complessivi 30 milioni di euro, destinata a finanziare 24 milioni di investimenti richiesti dai Sindaci e a ridurre l’indebitamento bancario di altri 6 milioni entro il 2020.

“Il nostro prossimo obiettivo di livello di debito – spiega Vignato - ora si sposta a 36 milioni, e lo dobbiamo centrare entro la fine del 2018, per raggiungere così un rapporto tra patrimonio e debito di 1 a 1 (era di 8 a 1 nel 2012) e confermare la solidità finanziaria della società”.

Tra gli obiettivi strategici del Piano degli Investimenti vi sono la salvaguardia ambientale, la riduzione delle perdite tramite il bilancio idrico e strumenti no dig (senza scavo), l’interconnessione delle reti acquedottistiche per un maggior equilibrio idrico generale anche in condizioni di emergenza, l’installazione di impianti di pompaggio ad elevata efficienza con compensazione delle perdite. Opere e innovazione, in sostanza, che portano nei prossimi tre anni ben 24 milioni di euro. Tra i principali interventi vi sono i nuovi acquedotti di Rio Frari-Col Coltron a Ponte nelle Alpi, della Val Biois, della Val Canzoi, l’ammodernamento del principale sistema idrico provinciale, quello della Val Clusa, il completamento dei depuratori di Longarone, Falcade e l’avvio di quelli di Borca, Pieve di Cadore, Livinallongo, Mel e Sedico, il miglioramento di tratti di reti fognarie ad Alleghe, Belluno, Feltre, Lozzo, Valle e Pieve di Cadore. “Questo Piano Industriale – conclude Vignato - prospetta una gestione organica e coerente delle risorse idriche ma anche e soprattutto sostenibilità ambientale: il 55% delle risorse saranno per fognature e nuovi depuratori, mentre il 45 andranno alla messa in sicurezza del sistema acquedottistico provinciale".

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