Bim Gsp approva il Bilancio preconsuntivo 2018 e il Piano Industriale 2019-2021.

Record di investimenti realizzati e debiti al minimo storico.

Assemblea dei soci di Bim Gsp oggi alle 15 in Sala Muccin al Centro Congressi di Belluno. L’Amministratore Unico della società, Giuseppe Vignato, ha presentato il bilancio preconsuntivo 2018 e l’aggiornamento del piano industriale per il triennio 2019-2021.

Dati record per la società del servizio idrico bellunese che si appresta a chiudere l’anno con una cassa generata, al netto delle spese correnti, di 15 milioni di euro, utilizzata per finanziare 10 milioni di nuovi investimenti, ed un debito sceso a quasi 34 milioni di euro, minimo storico dal 2011.

 

Consumi d’acqua, fatturato e risparmi

Nel 2018 i ricavi sono rimasti a 30 milioni di euro, in linea con l’anno precedente: non vi sono state né variazione delle tariffe né dei consumi d’acqua, stabili a quasi 14 milioni di metri cubi per il quarto anno consecutivo. “Il naturale contenimento dei prelievi nella stagione invernale è compensato da più alti picchi estivi, dove registriamo un aumento di presenza turistica in alberghi e seconde case” afferma Vignato. “A questo si aggiunge anche una maggiore consapevolezza e percezione dell’utenza di quanto valore abbia la risorsa acqua, sia in termini economici che di sostenibilità ambientale”.

Le spese gestionali sono state ridotte di 300 mila euro rispetto al 2017: complessivamente 4,3 milioni dal 2012, con significativi risparmi nelle spese di gestione delle reti e degli impianti per effetto delle manutenzioni straordinarie fatte negli anni, del minor consumo di energia elettrica per gli efficientamenti apportati nelle reti e nei depuratori, e per minori oneri finanziari dati dalla continua riduzione dell’indebitamento bancario. “Nonostante i danni subiti con la calamità del 29 ottobre scorso, siamo riusciti a contenere le spese grazie agli investimenti già realizzati e rivelatisi lungimiranti, ma anche grazie all’efficienza e all’elevata professionalità raggiunta dai nostri tecnici e dai reparti operativi assieme alla fattiva collaborazione con le imprese edili tutte bellunesi con cui lavoriamo” spiega Vignato.

Cassa generata e patrimonio

Tra il buon andamento degli incassi - il 99% dei bellunesi paga le bollette dell’acqua - e spese correnti contenute, la cassa generata nel 2018 è stata di 15 milioni di euro, utilizzati per finanziare 10 milioni di nuovi investimenti senza accendere nuovi mutui bancari (anzi riducendone per 5 milioni). I debiti totali sono così scesi a quasi 34 milioni, meglio delle previsioni fatte un anno fa, pari a una riduzione di 55 milioni dal 2011 (erano a quota 89 milioni); nello stesso periodo il patrimonio netto è salito a 35 milioni, con un aumento di 22 milioni di euro dall’inizio della gestione Vignato. “In sei anni abbiamo realizzato 39 milioni di investimenti, estinto il debito di 20 milioni verso i Comuni e triplicato il valore delle loro azioni in Bim Gsp” conferma Vignato.

Investimenti record

Superando quanto fatto nel 2017, nel 2018 sono stati realizzati investimenti per oltre 10 milioni di euro: lavori rilevati, a cui ormai BIM GSP destina il 38% (72% con le manutenzioni) della tariffa pagata dagli utenti. Un centinaio le opere in totale ultimate le cui principali sono il completamento dei depuratori di Falcade, Longarone e Mel; l’avvio dei nuovi acquedotti di Col Coltron-Piaia e Col Coltron-Fiammoi, il completamento di quelli di Limana, Pieve di Cadore, Belluno l’Anta, la realizzazione del nuovo acquedotto a Rocca Pietore (costruito in meno di un mese), la posa delle nuove fognature a Livinallongo e Lozzo di Cadore, Sedico-Oselete, Belluno e Tambre d’Alpago. “Con 10 milioni di investimenti realizzati nel 2018, che portano il totale dal 2013 a 39 milioni, stiamo contribuendo a migliorare la qualità ambientale e recuperando il gap infrastrutturale del sistema idrico provinciale. Non solo, siamo in linea con le disposizioni dell’Authority che invita i gestori a spendere gli introiti tariffari più in investimenti che hanno una validità di lungo termine, e meno in spese correnti” conclude Vignato.

 

Piano Industriale 2019-2021 basato su sviluppo e tecnologie innovative.

Il Piano Industriale prevede per i prossimi tre anni fatturati stabili a 30 milioni di euro annui con tariffe invariate, costi operativi decrescenti su obiettivi di maggiore efficienza gestionale e nuova cassa generata nel triennio per complessivi 33 milioni di euro. La cassa verrà utilizzata per finanziare 27 milioni di investimenti e ridurre l’indebitamento bancario di ulteriori 6 milioni entro il 2021.

“Il nostro primo obiettivo già in corso è ricostruire entro un anno tutte le opere danneggiate dalla calamità del 29 ottobre scorso, il che significa uno sforzo finanziario a breve di 10 milioni di euro” dichiara Vignato “e in aggiunta realizzare il più possibile di quanto pianificato dai sindaci con l’ultimo piano d’ambito di 165 milioni di euro per i prossimi 15 anni”.

Tra gli obiettivi strategici del piano degli investimenti vengono confermati la salvaguardia ambientale, la riduzione delle perdite tramite il monitoraggio dei distretti, l’interconnessione di varie reti acquedottistiche per aumentarne l’efficacia e l’esercizio in condizioni di emergenza, l’installazione di impianti di pompaggio ad elevata efficienza energetica. Tra le principali opere in piano vi sono il completamento dei nuovi acquedotti da Col Coltron a Piaia di Ponte nelle Alpi e a Fiammoi-Belluno, quelli delle valli Anfela e Antelao a Pieve di Cadore, di Cortina, Fonzaso e Lamon, della Val Biois da Canale d’Agordo a Cencenighe, il potenziamento di quello della Val Clusa (che alimenta Belluno, Sedico e tutta la sinistra Piave fino a Valdobbiadene); l’ammodernamento dei depuratori di Agordo, Livinallongo, Sedico e Selva di Cadore e l’avvio dei lavori di quello di Borca di Cadore; la posa di nuove reti fognarie ad Alleghe, Belluno, Feltre, Pedavena, Seren del Grappa e Valle di Cadore solo per citarne alcuni. “Con questo piano da 27 milioni di nuovi investimenti ci sarà un salto di qualità tecnologico: allocheremo il 56% delle risorse finanziarie nel settore ambientale costruendo nuove fognature e depuratori di ultima generazione meno energivori e che producono meno fanghi; impiegheremo, inoltre, il 44% delle risorse per rafforzare il sistema acquedottistico provinciale puntando a completare le principali dorsali, interconnettendole dove possibile e migliorandone il telecontrollo” conclude Vignato.

 

Nuovo depuratore di Longarone
Avviati i lavori per la costruzione del nuovo serbatoio di Piaia e la realizzazione della condotta di interconnessione a quello esistente di Col Coltron.
Nuovo depuratore di Falcade
Posa del nuovo acquedotto di collegamento tra Calalzo e Pieve di Cadore
Sistemazione vasche imhoff di Celat (S.Tomaso Agordino)

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