Piano Industriale 2020/2022: investimenti per 36 milioni di euro

BIM GSP chiude il 2019 con ricavi e investimenti in aumento. 

Piano industriale 2020/22 da 36 milioni di euro.

Assemblea dei soci di Bim Gsp oggi alle ore 15 al Centro Giovanni XXIII di Belluno. L’Amministratore Unico della società, Giuseppe Vignato, presenterà ai soci il bilancio preconsuntivo 2019 e il Piano Industriale per il triennio 2020-2022.

Performance positive per la società del servizio idrico bellunese: fatturato stabile a 30 milioni di euro, costi contenuti di 250 mila, cassa generata di 15 milioni, patrimonio a 39 milioni, triplicato nei sette anni di gestione Vignato, Piano industriale da 36 milioni di euro per il triennio 2020/22.

Consumi d’acqua, fatturato e risparmi

Ammontano a 30 milioni di euro i ricavi provenienti dalla bollettazione, con consumi stabili a 14 milioni di metri cubi. “Maggiori introiti – spiega Vignato – sono stati registrati dalle attività produttive, dagli usi pubblici e dalle seconde case, mentre minori, di conseguenza, sono stati da bar, ristoranti, alberghi e dall’utenza residente. Questo per effetto della nuova articolazione tariffaria introdotta dall’Authority nazionale Arera, che ha comportato una riclassificazione di tutte le utenze e un ricalcolo e conguaglio dei consumi già fatturati nel 2018”.

Le spese gestionali sono state contenute di 250 mila euro rispetto al budget 2019, con risparmi nelle spese di gestione delle reti e degli impianti: a fare la differenza, nuovi appalti ottenuti a condizioni migliori, manutenzioni straordinarie fatte negli anni precedenti con benefici visibili oggi, minor consumo di energia elettrica grazie agli efficientamenti apportati nelle reti e nei depuratori, minori oneri finanziari per il continuo calo dell’indebitamento bancario.

“Da un lato l’efficienza e l’elevata professionalità raggiunta dai nostri tecnici molto attenti a valutare l’impatto economico delle scelte da adottare, dall’altro la nostra continua negoziazione delle spese e dei costi, ci hanno fatto conseguire risparmi e contenimenti di spesa rispetto agli obiettivi di budget” commenta Vignato.

Cassa generata e patrimonio

Il buon andamento degli incassi (il 99% dei bellunesi paga le bollette dell’acqua) e il contenimento delle spese correnti, hanno generato, nel 2019, nuova cassa per 15 milioni di euro, utilizzata per finanziare 10,6 milioni di nuovi investimenti e per ridurre debiti verso fornitori e banche per 4,4 milioni. I debiti totali sono così scesi a 33 milioni, centrando le previsioni di un anno fa e comportando una riduzione complessiva di 56 milioni dal 2011 (erano a 89 milioni); nello stesso periodo il patrimonio netto è salito a 39,4 milioni, con un aumento di 26,6 milioni dall’inizio della gestione Vignato.

“La ricchezza prodotta dal nostro operato sta nella creazione e nell’efficiente gestione delle infrastrutture: in sette anni abbiamo realizzato 50 milioni di investimenti, estinto vecchi debiti per 56 milioni e triplicato il patrimonio della società, ovvero il valore delle azioni che i Comuni hanno di BIM GSP” afferma Vignato.

Investimenti record

Nel 2019 sono stati realizzati investimenti per 10,6 milioni di euro, il 38% della tariffa pagata dagli utenti, pari a 53 euro per abitante, superando la media nazionale di 45 euro. Tra le centinaia di piccole e grandi opere spiccano i nuovi acquedotti di Rivamonte, della Val Biois e di Ponte nelle Alpi (tratta Col Coltron-Piaia), il potenziamento di quello della Val Clusa, i nuovi serbatoi di Cortina (Pocol, in corso) e Rocca Pietore (Sottoguda, in corso), il collegamento degli acquedotti di Ponte nelle Alpi e Belluno (in corso, tratta Col Coltron-Fiammoi), il rifacimento delle fognature di Agordo (Le Campe, in corso), Auronzo, Sedico (Oselete), Belluno (Borgo Piave, Lambioi e via Montegrappa), Alleghe (in corso) e Seren del Grappa (in corso) e la costruzione del nuovo depuratore di Borca di Cadore (avviato di recente il cantiere).

“Con quasi 11 milioni di investimenti realizzati nel 2019, 4 milioni in più di quanto pianificato dal Piano d’Ambito 2016-2019, stiamo fortemente recuperando il gap infrastrutturale del sistema idrico provinciale, rispondendo costruttivamente sia alle richieste dei territori che all’Authority che ha invitato i gestori a spendere meno in spese correnti e di più in investimenti che producono benefici di lungo termine” commenta Vignato.

Piano Industriale 2020-2022: nuovi investimenti per 36 milioni di euro.

Il Piano Industriale prevede, per i prossimi tre anni, fatturati stabili a 30 milioni di euro e tariffe invariate, costi operativi calanti su obiettivi di maggiore efficienza; la nuova cassa generata nel triennio sarà per 40 milioni di euro e verrà utilizzata per finanziare 36 milioni di investimenti e per ridurre il debito di altri 4 milioni entro il 2022.

“Dopo sette anni di virtuosa gestione economico-finanziaria, oltre ad aver messo forti radici organizzative e territoriali, abbiamo raggiunto una solidità patrimoniale che ci permette oggi di sostenere nuovi e ambiziosi programmi di investimento, indispensabili per rispondere alle esigenze prioritarie di tutti i territori” spiega Vignato.

Tra gli obiettivi strategici del Piano degli Investimenti, vengono confermati la salvaguardia ambientale, la riduzione delle perdite degli acquedotti tramite nuovi misuratori di portata, l’interconnessione tra acquedotti e la messa in sicurezza delle sorgenti. Tra le principali opere, vi è il completamento dei nuovi acquedotti della Val Biois (da Canale a Cencenighe), la posa della nuova tratta a Cencenighe a beneficio di più frazioni (per sopperire all’impossibilità di utilizzare la sorgente a Chioit danneggiata dalla tempesta Vaia), l’ultimazione dei serbatoi di Cortina (Pocol) e di Rocca Pietore (Sottoguda), la sostituzione di più tratte lungo gli acquedotti della Val Clusa, della Val Canzoi e di San Tomaso Agordino. Per la depurazione, vi è la prosecuzione dei lavori per la costruzione del nuovo impianto di Borca di Cadore e diversi interventi ad Agordo, Lentiai, Limana, Livinallongo, Ponte nelle Alpi, Santo Stefano di Cadore, Sedico e Tambre. A chiudere, infine, importanti lavori sono previsti nelle reti fognarie di Alleghe, Alpago, Pedavena e Seren del Grappa.

“Con questo piano da 36 milioni di nuovi investimenti – conclude Vignato - che per il 40% sono su acquedotto e per il 60% su fognatura e depurazione, puntiamo molto nella direzione del potenziamento tecnologico: oltre a potenziare l’interconnessione tra acquedotti, abbiamo installazioni di nuovi periferiche per il telecontrollo di reti e impianti, implementazioni di nuovi gruppi di misura per la definizione dei bilanci idrici di bacino e la modellazione idraulica per la ricerca e riduzione delle perdite, l’applicazione di contatori intelligenti per la misurazione in tempo reale dei prelievi di utenza in distretti pilota, la realizzazione di nuovi collettori fognari e di impianti di depurazione di ultima generazione.  Investimenti strategici, quindi, a beneficio dell’ambiente e di tutti i territori, specie di quelli a maggiore vocazione turistica”.

L'autore

Contatti con media, agenzie, scuole