Gasolio in fognatura manda in tilt il depuratore di Cencenighe.

In corso le indagini di Bim Gsp e Arpav per individuare le responsabilità.
Ingenti i danni ambientali.

Belluno, 15 dicembre 2022 – Dolo o guasto accidentale: non sono ancora note le cause dell’ingente sversamento di gasolio avvenuto all’interno della rete fognaria di Cencenighe durante il weekend dell’Immacolata.

A farne le spese, purtroppo, il depuratore di Morbiach, impianto che tratta i reflui dell’intero territorio comunale, fuori servizio ormai da giorni e con ogni probabilità ancora per molte altre settimane.

Ad accertare il danno, lunedì mattina, i tecnici di Bim Gsp, in sopralluogo alla struttura per le verifiche gestionali di routine. Pronta e tempestiva la segnalazione al dipartimento Arpav di Belluno, che ora, in sinergia con la società, ha avviato le indagini e sta analizzando l’accaduto per capire dove sia avvenuto l’ingresso del combustibile.

Una volta accertata la provenienza, anche grazie alla collaborazione di privati e delle istituzioni del territorio, si potranno determinare le responsabilità e adottare le misure del caso. Oltre 100mila euro la stima preliminare dei costi che Gsp dovrà sostenere per asportare e smaltire i fanghi contaminati e per ripristinare la corretta funzionalità del comparto di trattamento biologico dei reflui.

“Questo episodio – spiega Attilio Sommavilla, Presidente di Bim Gsp - non unico purtroppo nel territorio bellunese, ha procurato un grave danno non solo economico, visti i costi che dovranno essere sostenuti per ripristinare la funzionalità dell’impianto, ma anche ambientale, considerato il blocco temporaneo del processo depurativo. Situazione analoga si è verificata, ahimè, anche al depuratore di Pieve di Cadore poco meno di due mesi fa. Per riattivarlo, è stata necessaria una spesa di oltre 200mila euro e un mese di lavoro, e le indagini, ancora in corso, oggi sono a buon punto: abbiamo, comunque, presentato denuncia contro ignoti".

E prosegue: "In ogni caso, che sia dolo o guasto involontario, poco importa, sono atti di inciviltà verso la collettività, l’ambiente e la salute dei cittadini. Hanno un caro prezzo, che alla fine paghiamo tutti: per questo, continueremo a perseguirli con severità e rigore. I depuratori, non va dimenticato, assicurano restituzione in natura di acqua pulita: sono opere indispensabili per la tutela degli ecosistemi e la salvaguardia del territorio. Vanno protetti, quindi, e lo possiamo fare solo utilizzando correttamente la rete fognaria: sostanze dannose, come idrocarburi o altro, vanno smaltiti in altro modo” conclude Sommavilla.

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