Bim Gsp, entra nel vivo il maxi-progetto da 25,6 milioni di euro per la riduzione delle perdite idriche.

Affidate tutte le attività programmate.

Belluno, 19 ottobre 2023 – Prosegue a ritmo serrato l’opera di Bim Gsp per la messa a terra del maxi-progetto da 25,6 milioni di euro finalizzato a ridurre fino al 35%, entro fine 2025, le perdite idriche dei principali acquedotti bellunesi.

La progettualità, infatti, beneficiaria di un finanziamento PNRR di 20,4 milioni di euro del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, di recente ha superato la prima importante scadenza fissata dal Ministero: entro il 30 settembre scorso, infatti, sono state affidate da Gsp tutte le attività programmate. Circa un centinaio, complessivamente, i contratti attivati con soggetti esterni e già formalizzati. “Non è stato per nulla semplice arrivare preparati a questa prima scadenza – spiega Attilio Sommavilla, presidente di Bim Gsp – perché le procedure di selezione dei fornitori hanno richiesto numerose gare d’appalto, anche europee. Una corsa contro il tempo, affrontata con massimo impegno da tutto il team interno dedicato, a cui va il mio ringraziamento. Prossima scadenza: fine 2024, data entro cui Gsp dovrà aver distrettualizzato il 40% della rete interessata dal progetto”.

Il progetto

L’opera, strutturata in più step, prevede la modellazione, la distrettualizzazione e la digitalizzazione di 1615 km di rete idrica, interessando 36 sistemi acquedottistici distribuiti in 16 i Comuni bellunesi (Agordo, parte dell’Alpago, Belluno, Borgo Valbelluna, Cesiomaggiore, Cortina d’Ampezzo, Feltre, Limana, Pedavena, Pieve di Cadore, Ponte nelle Alpi, San Gregorio nelle Alpi, Santa Giustina, Sedico, Seren del Grappa e Sospirolo), per un bacino totale di oltre 100mila abitanti.

Le fasi

Il progetto, che impegnerà Gsp fino a fine 2025, porterà, in primis, il rilievo sul campo di condotte, serbatoi e impianti di sollevamento: verranno, in buona sostanza, registrati dati su posizione, lunghezze, portate, diametri e materiali delle tubazioni, volumi in transito e molto altro. Successivamente, si procederà con la creazione di modelli idraulici, per replicare digitalmente la struttura di ciascun sistema acquedottistico. A seguire, verranno installati in più punti sensori per la misurazione in continuo della portata e della pressione in esercizio, per calibrare i modelli idraulici e riprodurre il funzionamento reale delle reti. Sarà poi la volta della progettazione e realizzazione in concreto dei distretti idrici, con messa a terra di cantieri che serviranno per posare nuove valvole, sostituire al bisogno tratti di tubazioni o apparecchiature in esercizio ormai vetuste.

In ciascun distretto, ove idraulicamente possibile, verranno ridotte le pressioni di esercizio, misura determinante per abbassare il livello di perdita e allungare la vita utile delle infrastrutture. Il monitoraggio sulle performance delle aree sarà in continuo, grazie all’acquisizione e alla verifica frequente dei dati. Contestualmente, verrà eseguita la ricerca capillare delle dispersioni, con relativa riparazione. In parallelo, verranno sostituiti circa 40mila contatori d’utenza, prevalentemente di tipo elettronico, e dotate di misuratori le fontane e le reti antincendio private.

 

I benefici

“Ridurre in soli due anni le perdite idriche del 35% dalle reti bellunesi è un obiettivo sfidante e titanico – commenta Sommavilla – che porterà all’attivazione, da qui a fine 2025, di numerosi cantieri: saranno, naturalmente, oggetto di una pianificazione e organizzazione strutturata, in modo da limitare al minimo il disagio all’utenza. Grazie alla modellazione e alla digitalizzazione studieremo e sperimenteremo virtualmente la miglior gestione degli acquedotti.

Con la creazione dei distretti avremo dati reali in continuo e da remoto: questo ci permetterà di ridurre le pressioni di esercizio, di individuare con maggior precisione le aree potenzialmente a rischio e di scoprire con anticipo la formazione di nuove perdite, in modo da localizzarle e ripararle nel minor tempo possibile, diminuire la dispersione di acqua e impiegare al meglio le risorse operative a disposizione individuando in maniera predittiva le condotte da sostituire. Con la sostituzione massiva dei contatori d’utenza andremo ad eliminare gli apparecchi più obsoleti e miglioreremo la misurazione complessiva dei prelievi.  Non partiamo comunque da zero: ad oggi abbiamo già distrettualizzato i sistemi di Limana e Borgo Valbelluna (Trichiana) ed avviato le attività a Pieve di Cadore e nell’area in sinistra Piave del Comune di Belluno, con positivi risultati in termini di riduzione delle dispersioni. In parallelo, abbiamo dotato l’utenza di Limana, Calalzo e Lentiai di contatori digitali. Per far fronte alla corposa mole di lavori in carico a Gsp – conclude Sommavilla - e, in generale, per dare attuazione ai circa 100 milioni di euro di investimenti complessivamente programmati nel triennio 2023-25, nel corso dell’anno abbiamo, giocoforza, rafforzato l’organico integrando nuove risorse”.

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