BIM GSP chiude il 2017 con 10 milioni di investimenti.

Annata record, il 2017, per BIM GSP che chiude il bilancio di esercizio con performance più che soddisfacenti e migliorate rispetto a quelle annunciate quattro mesi fa con il Piano Industriale 2018-2020: fatturato di 30 milioni di euro, utile netto di 4,9 milioni, patrimonio societario ad oltre 31 milioni, investimenti realizzati per 9,9 milioni tutti finanziati con l’autofinanziamento (senza nuovi mutui) e debiti ricondotti a poco più di 39 milioni di euro (-50 milioni in 5 anni).

Questi, in sintesi, i principali risultati del bilancio di esercizio approvato all'unanimità  il 26 aprile scorso dall’Assemblea dei soci.

Investimenti in linea con le disposizioni dell’Authority

Il totale degli investimenti realizzati nel 2017 è di 9,9 milioni di euro, nuovo record annuale per BIM GSP che ha portato il valore medio bellunese degli investimenti per singolo abitante a 50 euro annui, tra i migliori a livello nazionale (la media italiana è di 36 euro pro capite) ed in linea con le disposizioni dell’Authority, sempre più orientate verso l’impiego della tariffa in investimenti concreti a beneficio del patrimonio infrastrutturale.  

Tra le opere principali BIM GSP ha completato i depuratori di Calalzo, Feltre, Sappada, Trichiana ed avviato la costruzione degli impianti di Falcade e Longarone; ha realizzato nuovi acquedotti a Sovramonte, Domegge, Calalzo, Danta, Santo Stefano e San Pietro di Cadore, mettendo così in sicurezza la fornitura dell’acqua in zone a maggiore criticità; tra le principali fognature sono state completate quelle di Belluno, Puos d’Alpago, Livinallongo e Pozzale di Cadore. “Abbiamo investito soprattutto in sostenibilità ambientale costruendo nuovi depuratori, senza dimenticare, naturalmente, la priorità di mettere in sicurezza alcuni sistemi acquedottistici” spiega Vignato. “Non solo, abbiamo al contempo dato sostegno all’economia locale e nazionale: considerando che ogni milione di investimenti genera un effetto moltiplicatore di 2 milioni di PIL e 16 nuovi posti di lavoro, nel 2017 abbiamo contribuito ad attivare 20 milioni di PIL e 160 posti di lavoro di cui l’82% con fornitori aventi sede in provincia di Belluno”.

 

Costruzione del nuovo depuratore a Falcade
Il serbatoio dell'acquedotto di Col Coltron - Ponte nelle Alpi
Lavori di adeguamento al depuratore di Longarone
Nuovo serbatoio dell'acquedotto di Carpene a Pedavena
Nuova rete fognaria a San pietro di Cadore
Lavori di adeguamento al depuratore di Feltre
Come sarà il nuovo depuratore di Borca di Cadore

Consumi d’acqua e bollettato

I consumi d’acqua si confermano a 14 milioni di metri cubi annui, in linea con la media dei consumi degli ultimi tre anni. La rilevazione dei consumi è stata, come da disposizione dell’Authority, di due letture all’anno. “La siccità avuta nei primi mesi del 2017 – spiega Vignato – ha fatto rilevare inizialmente un leggero calo, compensato dai picchi di presenze dei mesi estivi di turisti e proprietari di seconde case”. L’importo totale delle bollette ha superato i 30 milioni di euro: di questi, 3 milioni sono generati dall’addizionale relativa ai mancati aumenti tariffari 2004-2011, recupero che si estinguerà a fine 2023.

Innovazioni per la riduzione dei costi

Nel 2017 l’importo complessivo delle spese correnti è stato, rispetto al bilancio previsionale, contenuto di cinquecentomila euro. Significativi i risparmi nei costi di gestione e manutenzione degli impianti, conseguiti grazie alla costante riduzione delle offerte nelle gare d’appalto e all’acquisto dell’energia elettrica in ambito regionale con il consorzio di gestori Viveracqua. “Obiettivi strategici sono la riduzione delle perdite e l’interconnessione delle reti acquedottistiche per aumentarne l’efficienza e continuare nei risparmi” dichiara Vignato. “In quest’ottica abbiamo attivato vari progetti innovativi rientranti in Industria 4.0: tra questi la digitalizzazione delle reti idriche, l’upgrade del telecontrollo, la maggior automazione dei depuratori, la telelettura dei contatori (smart metering), l’integrazione Geoweb-GIS con le procedure gestionali”.

Gestione finanziaria positiva e solidità patrimoniale

Grazie al buon andamento dei ricavi bollettati, di cui il 99% è già incassato, ed al continuo contenimento dei costi, nel 2017 BIM GSP ha generato nuova cassa per 16 milioni di euro, utilizzati per estinguere il vecchio debito verso i Comuni, pagare tutti gli investimenti dell’anno senza ricorrere a nuovi mutui, riducendo parte dei debiti con le banche. “Dai 43 milioni di euro di debito verso banche del 2012 – spiega Vignato - oggi siamo scesi a 25, mentre il patrimonio societario, nello stesso periodo, è salito da 12 a 31 milioni di euro”.

Anche i debiti totali sono confermati in discesa: dal massimo degli 89 milioni di euro del 2011, oggi siamo a 39 milioni (-50 negli ultimi cinque anni). “Archiviamo un esercizio rilevante – prosegue Vignato - che ha visto accrescere la capacità operativa e contestualmente la solidità finanziaria di BIM GSP, ponendo così le basi per un futuro di ulteriore crescita delle attività operative finalizzate al rafforzamento del sistema idrico provinciale”.

Partiti gli investimenti 2018

Dopo la pausa invernale, in queste settimane sono ripartiti anche cantieri e le progettazioni degli investimenti 2018, in programma per 8 milioni di euro. Tra i principali vi sono l’ammodernamento dell’acquedotto della Val Clusa, il principale della provincia a servizio di 8 Comuni e 50 mila utenze, della Val Biois, della Val Canzoi e di Cortina; nella depurazione entro l’anno saranno completati gli impianti di trattamenti reflui di Longarone, Falcade e Mel, ed avviato l’iter per quelli di Borca, Fonzaso, Livinallongo e Sedico; per le fognature sono previsti interventi importanti ad Alleghe, Belluno, Feltre, Lozzo, Pieve e Valle di Cadore. “Sono investimenti strategici - afferma Vignato - pianificati in sinergia con i Sindaci secondo criteri di priorità ed in considerazione delle risorse disponibili. Nel 2018 il 55% degli investimenti sarà nel settore ambientale puntando a moderni depuratori e all’estensione delle fognature, il 45% in acquedotti per riduzioni perdite e miglioramento infrastrutturale generale, indispensabile in alcune zone fortemente penalizzate dai periodi siccitosi”. Ancora sospeso, per il momento, il nuovo acquedotto Coltron-Piaia di Ponte nelle Alpi, dove si attende il pronunciamento del TAR Veneto sul ricorso presentato da una ditta bellunese non aggiudicataria dei lavori.

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