In funzione il nuovo depuratore di Falcade: un'opera da 4 milioni di euro.

Belluno, 18 gennaio 2019 – Con un investimento di circa 4 milioni di euro e due anni di intenso lavoro, Bim Gsp ha realizzato, e messo in funzione, il nuovo impianto di depurazione di Falcade, a servizio dell’abitato di Falcade, di Caviola e dell’area artigianale I Pez.

L’opera, tra le più importanti della provincia, ora è in fase di collaudo funzionale ma è già in esercizio da fine ottobre e tratta ogni giorno circa 2 mila metri cubi di reflui.

L’impianto, situato a valle dell’area cimiteriale di Caviola, non ha fortunatamente subito danni a seguito della calamità del 29 ottobre scorso: a proteggerlo dalle intemperie e dall’esondazione del torrente Biois, infatti, è servita la scogliera di pietre e massi realizzata per tempo durante l’esecuzione dei lavori di costruzione dello stabile. Il muraglione, visibilmente danneggiato, verrà sistemato nella primavera prossima.

Il depuratore, interamente coperto e a monoblocco, è dimensionato per 9700 abitanti equivalenti, misura indispensabile per garantire la necessaria efficienza e resa depurativa anche nei periodi di alta presenza turistica. La struttura, al suo interno, è suddivisa in tre aree: la zona dedicata ai pre-trattamenti e alla linea di trattamento dei fanghi, la vasca sede del reattore biologico di denitrificazione e nitrificazione e l’area dedicata ai sedimentatori e al trattamento terziario di disinfezione del refluo con lampade UV.

Il processo, a fanghi attivi, avviene su due linee parallele, una funzionante regolarmente in bassa stagione ed una pronta per essere avviata come aggiunta nei periodi di elevata presenza turistica. L’impianto, inoltre, è dotato di apposite strumentazioni per il controllo da remoto della funzionalità dell’impianto. «Attendavamo da tempo la realizzazione dell’impianto – commenta Michele Costa sindaco di Falcade - ed ora siamo soddisfatti che sia divenuta realtà concreta. Il nostro plauso, quindi, a Bim Gsp e alle ditte che hanno lavorato con puntualità. I benefici saranno in primis per il territorio, ad alta vocazione turistica, ma anche per l’intera valle del Biois, che potrà contare su un impianto in grado di garantire un’elevata qualità depurativa. Miglior trattamento dei reflui in ingresso, quindi, ed elevata qualità dell’acqua restituita all’ambiente. Lo inaugureremo in primavera, non appena completate le ultime finiture esterne».

Grazie alla posa di oltre 2 km di nuove condotte fognarie, già in esercizio ed utili a convogliare i reflui al depuratore, è stato possibile dismettere le vasche Imhoff esistenti, ormai obsolete e non più adatte al trattamento depurativo. I lavori sono stati realizzati dalle ditte Edilcostruzioni di Sedico e Fontana di Belluno: le due imprese hanno operato in parallelo, contenendo così i tempi di esecuzione.

L’accesso all’impianto è garantito da una strada indipendente, in parte già predisposta, ma la cui definitiva sistemazione verrà eseguita nella prossima primavera, senza arrecare interferenze con l’attuale ciclopedonale, utilizzata durante l’anno per diverse attività (sci da fondo, escursioni, gite in bici).

«Con questo investimento da 4 milioni di euro, finanziato per metà dalla Regione Veneto – spiega Giuseppe Vignato Amministratore Unico di Bim Gsp – ci siamo messi a riparo da possibili sanzioni dell’Unione Europea, considerato che l’agglomerato di Falcade era in procedura di infrazione. Non solo, abbiamo reso più efficiente il processo depurativo locale, ora centralizzato in un unico impianto a tecnologia evoluta, tutelando ambiente e territorio. Il nostro compito è sostanzialmente questo, restituire all’utenza servita valore aggiunto, accrescere il sistema idrico provinciale e migliorarlo ove necessario, stare al passo con l’ottica globale e comunitaria orientata al rispetto e alla sostenibilità ambientale». E prosegue: «Nel periodo 2019/2021 abbiamo un corposo Piano Investimenti, con opere programmate su tutto il territorio per circa 28 milioni di euro, di cui 5 milioni previsti in Agordino, a cui si affiancano anche attività di manutenzione ordinaria necessarie a garantire l’efficientamento continuo delle infrastrutture esistenti».

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