BIM GSP, approvato il Piano Industriale 2023-2025.

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Lavori nel triennio per 64 milioni di euro.

Belluno, 21 dicembre 2022 - Si è tenuta oggi pomeriggio, in Sala Bianchi di Belluno, l’assemblea dei soci di Bim Gsp per l’approvazione, avvenuta a maggioranza dei presenti, del bilancio previsionale 2023 e del piano industriale 2023-2025 con preconsuntivo dei risultati attesi per l’anno 2022.

Attilio Sommavilla, presidente della società, coadiuvato dai consiglieri di amministrazione Lara Stefani e Andrea Menin e da personale della società, ha illustrato ai soci le principali performance conseguite nell’anno e i programmi per il prossimo triennio.

Preconsutivo 2022

I ricavi, nel 2022, sono previsti a 30,5 milioni di euro, in aumento di 2,5 milioni rispetto al 2021, mentre i costi a fine anno si attesteranno a 26,4 milioni, anch’essi in crescita. Tra le principali voci di spesa inattese e non preventivate, l’energia elettrica, con prezzi di approvvigionamento più che raddoppiati nell’anno, e la gestione dell’emergenza verificatasi al depuratore di Pieve di Cadore (+300 mila euro), causata da sversamento di gasolio in fognatura e che reso necessaria la bonifica e la rimozione dei fanghi contaminati presenti nella struttura.

Il margine operativo lordo, differenza tra ricavi e costi, è di 4,2 milioni di euro, mentre il risultato netto, l’utile, per il 2021 è di 172 mila euro. Il patrimonio netto della società, incrementato dell’utile generato, raggiungerà entro fine anno il valore di 59,4 milioni di euro. Gli investimenti complessivi – cantieri avviati o conclusi - si attesteranno entro fine 2022 a quota 11,6 milioni di euro.  

“L’attività legata alle grandi opere – spiega Attilio Sommavilla, presidente di Bim Gsp - nel 2022 ha risentito pesantemente dell’aumento dei costi delle materie prime e dell’energia, fattori che hanno reso necessari nuovi passaggi autorizzativi per l’approvazione dei quadri economici adeguati ai rincari e rinegoziazioni con le imprese esecutrici. Ciò ha comportato un inevitabile rallentamento nell’avvio di alcuni cantieri e, in un paio di appalti rilevanti, l’assenza di offerte. Abbiamo, in parallelo, realizzato maggiori manutenzioni a reti ed impianti, andando a compensare in tal modo parte della spesa prevista a budget. Grande impegno, inoltre, è stato dedicato alla gestione dell’emergenza siccità, tuttora presente, che ha reso necessaria la messa in atto di misure straordinarie, quali bypass, ricerca e riparazione perdite, rifornimenti con autobotte e recupero di fonti dismesse, per garantire con continuità la fornitura idrica all’utenza”.

Piano Industriale 2023/2025

Nei prossimi tre anni è prevista una forte crescita degli investimenti: 63,6 milioni di euro è il valore delle opere da realizzare per proseguire nella direzione del miglioramento del sistema idrico provinciale e nelle azioni di contrasto ai cambiamenti climatici. Stabile il totale dei ricavi nel triennio, a 93 milioni di euro – circa 31 milioni all’anno - e i costi, a 78 milioni (circa 26 milioni all’anno), principalmente determinati dall’aumento dei prezzi dell’energia elettrica e da costi del personale. Il patrimonio passerà dai 59,4 milioni del 2022 ai 60,1 milioni del 2025, mentre l’utile previsto nel triennio sarà di circa 729mila euro. Positivo anche l’autofinanziamento complessivo, per circa 14,7 milioni complessivi (4,5 milioni all’anno).

Tra le principali attività programmate, l’avvio dei lavori di posa del nuovo acquedotto Piaia-vena d’oro a Ponte nelle Alpi (1,4 milioni), con relativa sistemazione del serbatoio vena d’oro (250mila euro), la nuova rete fognaria a Seren del Grappa, il potenziamento del depuratore di Feltre (565mila euro) e di Renaz a Livinallongo (2,1 milioni). Tra gli interventi finanziati con fondi Vaia, invece, abbiamo il ripristino e la messa in sicurezza della fognatura di Alleghe e Rocca Pietore (5,4 milioni di euro) ed altri interventi minori, quali lo spostamento della rete fognaria di Costalta (San Pietro di Cadore), la messa in sicurezza degli acquedotti di Pra Stavel a San Pietro di Cadore e Le Spesse-La Tempia di Lozzo, del valore complessivo di 1,8 milioni di euro.

Proseguiranno, inoltre, le numerose progettazioni già avviate per la costruzione di nuovi impianti di depurazione ad Alleghe, Santo Stefano di Cadore e Val di Zoldo, con studio dei relativi schemi fognari; per l’adeguamento e il potenziamento degli impianti di Cortina, Feltre, Trichiana e di quelli situati in prossimità del lago di Centro Cadore; per la sistemazione, infine, degli sfiori fognari presenti in tutto il territorio servito; per l’eliminazione delle acque parassite presenti nelle reti fognarie di Cortina, Livinallongo, Alleghe, Falcade, Cesiomaggiore, Belluno, Borgo Valbelluna e nell’area del lago di Centro Cadore.

E’ prevista, inoltre, l’ultimazione, attualmente in corso, del nuovo depuratore di Borca di Cadore.

Continuerà, inoltre, a pieno ritmo anche l’attività di messa in sicurezza degli accessi e degli impianti gestiti, la sostituzione massiva dei contatori d’utenza, a supporto degli oltre 13mila già posati, e l’installazione di nuovi impianti di disinfezione dell’acqua erogata, che passeranno da 196 complessivi a fine 2022 a 236 a fine 2025 (+40 apparecchiature attive).

“L’obiettivo che stiamo perseguendo – spiega Sommavilla – è nella direzione del miglioramento continuo del patrimonio idrico infrastrutturale e del servizio erogato ai cittadini, che possiamo concretizzare esclusivamente con nuove opere, manutenzioni dell’esistente, innovazione e digitalizzazione delle reti. Obiettivo, ridurre le perdite da acquedotto, contenere i costi energetici e l’emissione di gas serra, ottimizzare e razionalizzare il funzionamento delle reti fognarie, innalzare la qualità dell’acqua depurata restituita in ambiente, a beneficio del territorio e delle comunità servite”.

Progetti speciali

Tra le varie attività previste a piano, anche l’auspicabile messa a terra degli interventi a valere sui fondi PNRR. Tra questi, l’adeguamento e il potenziamento del depuratore di Marisiga, in Comune di Belluno (4,4 milioni di euro), la costruzione nell’impianto di Longarone di un nuovo centro specializzato per il trattamento dei fanghi (1,5 milioni di euro) e, sul fronte riduzione perdite da acquedotto, la modellazione, distrettualizzazione e digitalizzazione di 1600 km di rete idrica bellunese (25,6 milioni di euro). Progetti per i quali non vi è ancora certezza di contributo, ma che, se finanziati, porteranno ad un consistente miglioramento del sistema idrico provinciale. “Siamo fiduciosi – conclude Sommavilla – e contiamo fortemente sul finanziamento di queste tre importanti progettualità, che ci permetteranno di realizzare opere essenziali per il servizio idrico bellunese e di dare forte impulso allo sviluppo sostenibile della nostra provincia montana”.

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